22 novembre 2020
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Come possiamo noi cittadini rendere viva e concreta la parola ‘accoglienza’, a livello individuale e collettivo, insieme alle associazioni e ai nostri referenti nelle istituzioni locali? Quali iniziative sperimentate possiamo adottare, quali immaginare e sviluppare, per una convivenza multietnica e multiculturale vantaggiosa per tutti e tutte?
La storia ci insegna che le migrazioni sono strutturali all’evoluzione della specie umana e, fin dalle sue origini, l’uomo è in cammino. Nei cicli e ricicli storico, solo negli anni ’90, l’Italia è diventata terra di immigrazione, dopo essere stata per oltre un secolo terra di emigrazione, verso le Americhe, l’Australia, il Nord Europa… Da allora molteplici sono stati i tentativi – riusciti o meno –, da parte di ampie forze politiche, di piegare l’argomento della presunta ‘crisi migratoria’ a strumento per incassare facili consensi politici ed elettorali. La svolta securitaria e anti-immigratoria degli ultimi anni da parte di governi di diversa estrazione, associata alla crisi economica, culturale e sociale, ha sancito la definitiva abdicazione della politica Italiana ad affrontare il fenomeno nella sua articolata complessità, comprese le ultime modifiche ai decreti sicurezza.
Poco o nulla sappiamo delle storie delle persone migranti che incontriamo quotidianamente e dei percorsi tortuosi che devono seguire per costruirsi uno spazio nella nostra società. Come noi, eppure diseguali e discriminati già nel momento stesso in cui hanno deciso di partire per lasciare una situazione difficile e dolorosa, per ragioni belliche o politiche, economiche, ambientali. Molti di loro sono passati dal dramma dei naufragi nel Mediterraneo, dei respingimenti illegali via mare e via terra, dei lager libici e delle condizioni di vita degradate e degradanti nei campi profughi e nei centri di accoglienza, in Italia e in Europa.
A fronte dell’evidente inadeguatezza delle risposte del legislatore europeo e nazionale, e della incapacità della comunità internazionale di regolare un fenomeno globale, quali sono le possibilità di scelta costruttiva per noi e per le nostre comunità?
Rita Coco, giurista, dal 1998 lavora per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato; in precedenza, dal 2009 al 2013, ha lavorato per la Commissione europea come esperta nazionale. Ha pubblicato saggi in materia di tutela dei consumatori. Allieva e collaboratrice di Stefano Rodotà, negli anni ’90 ha insegnato all’Università la Sapienza, dove ha conseguito un dottorato di ricerca in diritto comparato dell’economia. Negli ultimi anni è tornata all’antica passione per i diritti umani e civili fino alla stesura di Una storia scritta con i piedi. Migrazioni, asilo, accoglienza, scritto a quattro mani con Roberta Ferruti.
Roberta Ferruti, giornalista freelance, ha iniziato negli anni ’90 come cronista, collaborando con diverse testate locali e nazionali, quali Avvenimenti, Paese sera, Il Manifesto e l’Espresso. Attivista verde, negli anni ’80 e ’90, è stata tra le promotrici dei primi gruppi di acquisto solidali del Lazio. Scrive di migrazioni sul suo blog https://tralerigheweb.wordpress.com e su https://comune-info.net. Dal 2017 collabora con Recosol, la rete dei Comuni solidali ed è coautrice, con Rita Coco di Una storia scritta con i piedi. Migrazioni, asilo, accoglienza oltre che del libro L’ecofemminismo in Italia.
Fernando Battista, dottorando di ricerca presso l’università Roma Tre in Teoria e Ricerca Educativa presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, con una ricerca sull’uso della Danzamovimentoterapia come strumento inclusivo e interculturale nella comunità educante. Ha partecipato a rassegne ed eventi come formatore, performer, autore, regista e coreografo di diversi spettacoli e performance di danza. È autore e conduttore del progetto Anime Migranti/Pedagogia del Confine, laboratorio di danza educativa di comunità, di Dmt e linguaggi artistici tra persone migranti, rifugiati e richiedenti asilo, e adolescenti. Si occupa di formazione docenti e conduce laboratori di danza/teatro in Italia e all’estero.
Fabiana Musicco, direttrice e fondatrice di Refugees Welcome Italia, è un’esperta di processi di innovazione sociale connessi alla trasformazione dei sistemi di welfare. Unisce competenze manageriali maturate in circa 15 anni alla profonda conoscenza di metodologie di analisi dei bisogni sociali, di progettazione e di valutazione di impatto degli interventi sociali. Ha un’esperienza pluriennale in materia di immigrazione e politiche di integrazione dei cittadini di Paesi Terzi, mercato del lavoro e inclusione di soggetti svantaggiati, maturata attraverso attività di ricerca, tutoraggio e formazione, progettazione di interventi sociali, monitoraggio e valutazione.
Maria Concetta Romano, laureata in materie letterarie, ha insegnato nelle scuola secondaria. Impegnata da sempre nel volontariato e nel sociale, è stata Presidente dell’Associazione Genitori soggetti autistici AGSA Lazio dal 2006 al 2016 e Presidente della Consulta per i problemi dei cittadini con disabilità dal 2013 al 2018. Eletta nei direttivi della Consulta permanente nei problemi della persona con disabilità di Roma Capitale, nel giugno 2018 è stata eletta nel Consiglio del Municipio Roma Tre nella lista del Presidente Caudo e a luglio nominata Assessore con Delega alle politiche Sociali servizi alla persona e politiche paritarie.
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