dalle 18:00 alle 20:30
Liceo Ginnasio Statale “Orazio”
via Alberto Savinio, 40 Roma
«Io affermo che in Medio Oriente esistono molteplici sistemi di violenza che vivono in una relazione simbiotica: ognuno fa affidamento sugli altri per sostenersi. I tentativi di rompere questa relazione, investendo in una di queste componenti, non fanno che dare energia all’intera struttura oppressiva di potere: si tratta del ‘triangolo vizioso’ che dà il titolo al libro». Oggi i cittadini della regione mediorientale sono bloccati in un falso e opprimente dilemma: sono costretti a sostenere gli autocrati in cambio di sicurezza e stabilità, oppure a schierarsi con i radicalismi islamici per spezzare il giogo dei tiranni e vendicare le loro angherie. La terza opzione è quella di subire l’intervento militare di governi stranieri, che a loro volta supportano più o meno esplicitamente i tiranni o i radicalismi stessi, in vista di vantaggi economici e strategici futuri. Questo triangolo vizioso che abbiamo descritto non è vuoto. Al suo interno ci sono i comuni cittadini che sopportano il peso della repressione, perdono i diritti, la capacità di agire e, in molti casi, le loro vite. Di questo triangolo vizioso discuterà Iyad El-Baghdadi, autore del libro cui si ispira la lezione e da cui prende in prestito il titolo, insieme a Catherine Cornet e Giuliano Battiston.
Iyad El-Baghdadi (Kuwait, 1977) è uno scrittore, imprenditore e consulente per start-up. È uno dei più ascoltati attivisti per i diritti umani in Medio Oriente. Si pone in maniera critica sia nei confronti dei movimenti islamici che delle dittature secolari, e si è distinto da molti altri attivisti per il suo uso dell’umorismo e del sarcasmo. Durante la primavera araba, dal suo account Twitter ha informato il pubblico internazionale di quanto stava accadendo giorno per giorno. Nell’aprile del 2014 – mentre stava completando un manifesto per un Islam libertario – è stato arrestato dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti, paese in cui è cresciuto. Espulso dopo qualche settimana di prigione, oggi vive a Oslo, in Norvegia, dove vive come rifugiato politico. Cura il blog Islam&Liberty e il podcast Arab Tyrant Manual su SoundCloud. Nel 2019 esce Il triangolo vizioso: Tiranni, terroristi e l’Occidente, pubblicato da Laterza.
Catherine Cornet (Besancon, 1968) è una ricercatrice e giornalista freelance, specializzata in relazioni internazionali, politiche del Mediterraneo e cultura e politica del Medio Oriente. È docente presso l’Università Americana di Roma e collabora con la rivista Internazionale e con numerose testate giornalistiche e televisive francesi.
Giuliano Battiston (Roma, 1968) è giornalista e ricercatore freelance, nonché direttore dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22. Si occupa di islamismo armato, politica internazionale, globalizzazione, cultura. Collabora con quotidiani e riviste tra cui l’Espresso, il manifesto, Gli Asini, l’Ispi, ed è docente alla Scuola di giornalismo della Fondazione Lelio Basso. Dal 2010 cura il programma del Salone dell’editoria sociale. Con Giulio Marcon ha curato La sinistra che verrà. Le parole chiave per cambiare (minimum fax, 2018). Per le edizioni dell’asino ha pubblicato Arcipelago jihad. Lo Stato islamico e il ritorno di al-Qaeda (2016) e due libri-intervista: Zygmunt Bauman. Modernità e globalizzazione (2009) e Per un’altra globalizzazione (2010). Dal 2007 si dedica all’Afghanistan con viaggi, ricerche, saggi.
La scuola di politica nasce nell’ambito delle iniziative di Grande come una città, un gruppo di persone nato nel Terzo municipio, con l’idea di promuovere iniziative, incontri ed eventi nell’ambito di una chiamata alle arti permanente rivolta a tutti i cittadini.
Pensiamo che la cultura sia uno strumento di educazione al confronto e all’immaginazione della società, nelle mani di una moltitudine di persone che si mette in rete riappropriandosi degli spazi pubblici e privati, trasformando giardini, parchi, cortili, piazze, circhi, librerie, cinema, scuole, biblioteche in piccole agorà, snodi di un tessuto comunitario, luoghi in cui desideri, riflessioni e punti di vista trovano espressione e ascolto.
La scuola di politica popolare “Il Terzo Incomodo” è una scuola a iscrizione gratuita, aperta a tutte e tutti, uomini e donne, ragazze e ragazzi, donne e uomini di pace, costruttori e costruttrici di ponti, che hanno voglia di mettere insieme dubbi, riflessioni ed esperienze, di unirsi per dar vita a pensieri e a pratiche comuni, e che credono possibile lavorare insieme per trasformare il mondo.
Il Terzo Incomodo è quello che ti sorprende, l’ospite inatteso, la variazione sul programma definito, è il granello di polvere che inceppa l’ingranaggio e ne modifica il movimento e la direzione, è il seme che coltiva spazi abbandonati o ancora tutti da immaginare…
L’idea della scuola è di offrire strumenti per comprendere la complessità del nostro tempo, analizzandone i temi e le teorie critiche più rilevanti, attraverso un percorso di rialfabetizzazione democratica. Si discuterà, tra i vari temi, di modelli economici e politici, democrazia e post-democrazia, beni comuni, razzismi e femminismi, identità e migrazioni, partecipazione e beni comuni, mediattivismo e comunicazione.
La scuola è articolata in incontri seminariali tematici e laboratori pratici, che avranno luogo da gennaio a luglio 2019.
* info: [email protected]
* accessibilità H – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata piazza Sempione – linee 60, 66, 82, 211, 211F, 311, 338, 343, 351
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Lezioni precedenti
18/01/2019 – I lezione – Ida Dominijanni – Democrazia al limite
08/02/2019 – II lezione – Mario Tronti – Non possiamo vivere senza la politica
22/02/2019 – III lezione – Mario Pianta – I quarant’anni ingloriosi. Ascesa e caduta del neoliberalismo
26/02/2019 – IV lezione – Justin E. H. Smith – Classificare le persone nell’epoca dei social media 02/03/2019 – I laboratorio – Valerio Gatto Bonanni – Comunicazione-guerrilla
09/03/2019 – V lezione – Michael Herzfeld – L’ossessione identitaria. Ambiguità e razzismi
22/03/2019 – VI lezione – Francesca Re David e Roberto Ciccarelli – Lavoro e umanità
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