dalle 18:00 alle 20:30
Circolo culturale Montesacro – I piano
Corso Sempione, 27 Roma
Antonio Gramsci è, secondo una ricerca dell’Unesco, il saggista italiano più conosciuto al mondo dai tempi di Machiavelli. Conosciuto anche secondo criteri strettamente quantitativi, è l’autore italiano più tradotto e pubblicato in decine e decine di lingue usate nei cinque continenti, e al quale sono stati dedicati il maggior numero di saggi, libri, articoli e tesi di dottorato. La fortuna di questo autore è aumentata considerevolmente dagli anni novanta, dopo la fine del “comunismo reale” e anche del partito – il Partito Comunista Italiano – che Gramsci aveva contribuito a fondare. Dopo l’italiano, la lingua nella quale si raggiunge il maggior numero di titoli presenti nella bibliografia su Gramsci è l’inglese. Seguono le aree linguistiche ispanoamericane e brasiliano-portoghesi. Egemonia e subalternità sono tra le categorie oggi più usate tra quelle messe a punto da Gramsci, in quanto particolarmente funzionali alla comprensione delle società contemporanee e dei rapporti sociali. La categoria di egemonia, tradizionalmente considerata il maggior apporto gramsciano alla teoria del potere nelle società contemporanee, è stata negli ultimi anni affiancata dalla grande diffusione della categoria di subalternità, e i suoi derivati, la cui importanza era stata già evidenziata dal dibattito antropologico del dopoguerra, ma che più recentemente è stata usata negli studi culturali, postcoloniali e, appunto, negli studi subalterni, dimostrandosi più capace di leggere le relazioni di potere di natura non solamente o prettamente economica. La categoria di subalternità ha dunque rinnovato profondamente la tradizione marxista, ma è stata anche accolta e usata in differenti contesti teorico-politici e culturali contemporanei.
Guido Liguori insegna Storia del pensiero politico presso l’Università della Calabria. È presidente della International Gramsci Society (IGS) Italia e vicepresidente della IGS mondiale, network di studiosi e appassionati gramsciani dei cinque continenti fondato negli Stati Uniti. I suoi interessi di studioso riguardano la storia del marxismo, il pensiero socialista, il pensiero politico italiano del Novecento e in particolare il pensiero di Gramsci e la sua diffusione nel mondo. Ha ideato e organizzato numerosi eventi culturali, soprattutto gramsciani, in Italia, ed è stato invitato a partecipare a convegni e incontri di studio in molti Paesi europei e del Nord e Sud America. È autore, tra l’altro, dei seguenti volumi: Sentieri gramsciani (Carocci, 2006), La morte del Pci (manifestolibri, 2009), Gramsci conteso. Interpretazioni, dibattiti e polemiche 1922-2012 (Editori Riuniti, 1996, seconda edizione ampliata 2012), Berlinguer rivoluzionario. Il pensiero politico di un comunista democratico (Carocci, 2014). Ha introdotto e curato le antologie gramsciane Masse e partito 1910-1926 (Editori Riuniti, 2016), Come alla volontà piace. Scritti sulla Rivoluzione russa (Castelvecchi, 2017), e l’antologia di scritti di Rosa Luxemburg Socialismo, democrazia, rivoluzione 1898-1918 (Editori Riuniti 2018), Geopolitica e prospettive del football in Italia (manifestolibri 2003). Curatore di saggi, tra cui Le parole di Gramsci (Carocci, 2004), con Fabio Frosini, e Gramsci e il populismo (Unicopli 2019), ha curato, inoltre, con Pasquale Voza, il Dizionario gramsciano 1926-1937 (Carocci, 2009), contenente oltre 650 voci scritte da 60 specialisti di diversi Paesi. Tra le sue passioni, il calcio e il cinema. In merito ha pubblicato, con Antonio Smargiasse, i volumi Ciak si gioca! Calcio e tifo nel cinema italiano (Baldini&Castoldi, 2000) e Calcio e neocalcio. Geopolitica e prospettive del football in Italia (manifestolibri, 2003). Ha collaborato e collabora a diverse riviste e quotidiani, tra cui il manifesto.
La scuola di politica nasce nell’ambito delle iniziative di Grande come una città, un gruppo di persone nato nel Terzo municipio, con l’idea di promuovere iniziative, incontri ed eventi nell’ambito di una chiamata alle arti permanente rivolta a tutti i cittadini.
Pensiamo che la cultura sia uno strumento di educazione al confronto e all’immaginazione della società, nelle mani di una moltitudine di persone che si mette in rete riappropriandosi degli spazi pubblici e privati, trasformando giardini, parchi, cortili, piazze, circhi, librerie, cinema, scuole, biblioteche in piccole agorà, snodi di un tessuto comunitario, luoghi in cui desideri, riflessioni e punti di vista trovano espressione e ascolto.
La scuola di politica popolare “Il Terzo Incomodo” è una scuola a iscrizione gratuita, aperta a tutte e tutti, uomini e donne, ragazze e ragazzi, donne e uomini di pace, costruttori e costruttrici di ponti, che hanno voglia di mettere insieme dubbi, riflessioni ed esperienze, di unirsi per dar vita a pensieri e a pratiche comuni, e che credono possibile lavorare insieme per trasformare il mondo.
Il Terzo Incomodo è quello che ti sorprende, l’ospite inatteso, la variazione sul programma definito, è il granello di polvere che inceppa l’ingranaggio e ne modifica il movimento e la direzione, è il seme che coltiva spazi abbandonati o ancora tutti da immaginare…
L’idea della scuola è di offrire strumenti per comprendere la complessità del nostro tempo, analizzandone i temi e le teorie critiche più rilevanti, attraverso un percorso di rialfabetizzazione democratica. Si discuterà, tra i vari temi, di modelli economici e politici, democrazia e post-democrazia, beni comuni, razzismi e femminismi, identità e migrazioni, partecipazione e beni comuni, mediattivismo e comunicazione.
La scuola è articolata in incontri seminariali tematici e laboratori pratici, che avranno luogo da gennaio a luglio 2019.
* info: [email protected]
* accessibilità H – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata piazza Sempione – linee 60, 66, 82, 211, 211F, 311, 338, 343, 351
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Lezioni precedenti
18/01/2019 – I lezione – Ida Dominijanni – Democrazia al limite
08/02/2019 – II lezione – Mario Tronti – Non possiamo vivere senza la politica
22/02/2019 – III lezione – Mario Pianta – I quarant’anni ingloriosi. Ascesa e caduta del neoliberalismo
26/02/2019 – IV lezione – Justin E.H. Smith – Classificare le persone nell’epoca dei social media 02/03/2019 – I laboratorio – Valerio Gatto Bonanni – Comunicazione-guerrilla
09/03/2019 – V lezione – Michael Herzfeld – L’ossessione identitaria. Ambiguità e razzismi
22/03/2019 – VI lezione – Francesca Re David e Roberto Ciccarelli – Lavoro e umanità
01/04/2019 – VII lezione – Iyad El-Baghdadi, Catherine Cornet e Giuliano Battiston – Il triangolo vizioso. Tiranni, terroristi e l’Occidente
06/04/2019 – II laboratorio – Valerio Gatto Bonanni, Emanuele Profumi – Laboratorio su facilitazione e partecipazione
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