Soccorso in mare e criminalizzazione delle ONG

La Quinta Nazione al mondo

Soccorso in mare e criminalizzazione delle ONG
21 marzo 2019
dalle 18:00 alle 20:30
Sala Consiliare del III Municipio
piazza Sempione, 15 Roma

Per il IV incontro del ciclo La Quinta Nazione al mondo, Grande come una città presenta Soccorso in mare e criminalizzazione delle ONG, con Francesco Martone (In Difesa Di), Giorgia Linardi (Sea-Watch), Bianca Benvenuti (Medici Senza Frontiere), Valerio Nicolosi (Reporter), Riccardo Magi (Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie)

Come funziona il soccorso in mare e com’è regolamentato dal diritto nazionale e internazionale? E come mai si assiste sempre più sovente alla criminalizzazione del soccorso e della solidarietà, soprattutto nei confronti dei migranti stranieri?
In realtà la criminalizzazione della solidarietà non è un fenomeno recente nel nostro Paese, basti pensare al caso della nave Cap Anamur dell’estate 2004, o le accuse di favoreggiamento all’immigrazione clandestina rivolte ai pescatori che salvavano vite in mare.
Nel corso degli ultimi due anni però il fenomeno ha assunto caratteri decisamente più allarmanti, inserendosi in una strategia paneuropea di attacco e delegittimazione di chi difende i diritti umani, in particolare quelli delle “persone in movimento”.
Delegittimazione a mezzo stampa, uso strumentale del diritto penale, diffusione di notizie false o uso spregiudicato dei social media, hanno creato una situazione nella quale chi pratica il dovere-diritto di solidarietà si trova a farlo in condizioni di rischio, diventando oggetto degli attacchi di forze xenofobe perché considerato complice di chi traffica esseri umani.
Insomma, una strategia che all’inizio, ad esempio con il caso Aquarius e l’adozione del codice di condotta da parte dell’allora Ministro Minniti, era volta a restringere gli spazi di agibilità delle ONG, creando nell’opinione pubblica sospetto e dubbi sul loro operato. E che ora si è tradotta in una politica di stato mirata a negare definitivamente la possibilità di effettuare soccorso in mare, evidenziando così una possibile responsabilità penale per i crimini contro i migranti.
La situazione è all’attenzione delle Nazioni Unite ormai da un paio di anni, ed è culminata con l’invio al governo di una comunicazione ufficiale sottoscritta da una decina di relatori speciali ONU, tra cui quello sui Difensori dei Diritti Umani e quello sui Migranti. Comunicazione alla quale l’Italia, attualmente sotto esame da parte del Consiglio ONU sui Diritti Umani, non ha ancora risposto.

Francesco Martone è portavoce della rete In Difesa Di, per i diritti umani e chi li difende, e consulente per la Tebtebba Foundation su clima e diritti dei popoli indigeni. Membro e giurato del Tribunale Permanente dei Popoli ha partecipato alla giuria della sessione sulle politiche migratorie nel Mediterraneo di Palermo, e in qualità di associate al Transnational Institute si occupa di criminalizzazione della solidarietà. Attualmente membro del comitato nazionale di Un Ponte Per…, socio fondatore di Greenpeace Italia, è stato dal 2001 al 2008 Senatore della Repubblica, membro della Commissione Esteri e della Commissione Diritti Umani.

Giorgia Linardi è portavoce di Sea-Watch e Head of Advocacy in Italia. Lavora nell’ambito del SAR (search and rescue) nel Mediterraneo dal 2015 come Legal Advisor and Mission Coordinator per Sea-Watch e come Humanitarian Affairs Officer per Medici senza Frontiere a bordo di Aquarius.

Sea-Watch è una ONG tedesca impegnata in attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Dal 2015, anno di nascita dell’organizzazione, ha contribuito a salvare in mare oltre 37.000 persone.

Bianca Benvenuti è Advocacy Officer per Medici Senza Frontiere Italia. Da anni segue il tema delle migrazioni forzate, lavorando sul campo e svolgendo ricerche su varie sfaccettature del tema. In MSF ha lavorato anche sul tema della criminalizzazione dell’aiuto umanitario e, in particolare, delle organizzazioni impegnate ad assistere i migranti e difendere i loro diritti.

Medici senza frontiere è una ONG fondata a Parigi nel 1971, allo scopo di portare soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo in cui il diritto alla cura non è garantito.

Valerio Nicolosi è filmmaker e fotoreporter. Vive a Roma, nel III Municipio, dove è nato e cresciuto e attualmente collabora con Associated Press. Docente occasionale presso il Coris della Sapienza Università di Roma e le università palestinesi Al-Aqsa e Deir El-Balah, entrambe nella Striscia di Gaza, ha realizzato reportage e documentari a sfondo sociale in America Latina, Medio Oriente, Europa e Mar Mediterraneo; partecipato a diverse missioni con Open Arms e Mediterranea e seguito la Sea-Watch a Malta nel 2019.

Autore del progetto editoriale (R)Esistenze, è vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali tra cui “Tokyo International Foto Awards”, “Premio Amerigo” per la categoria fotogiornalismo, “European Cinematography Awards 2017” e il “Mediterranean Film Festival 2017”.

 

Riccardo Magi è deputato di Più Europa/Radicali e già Segretario di Radicali Italiani. Promotore delle campagne Ero Straniero – L’umanità che fa bene, proposta di legge di iniziativa popolare per superare la Bossi-Fini (90.000 firme tra maggio e ottobre 2017) e della ICE Welcoming Europe – per un’Europa che accoglie (65.000 firme raccolte dall’Aprile 2018 al febbraio 2019) per la decriminalizzazione del reato di solidarietà, corridoi umanitari, tutela delle vittime di abusi alle frontiere. Nel gennaio 2019 ha violato il divieto posto dal governo salendo a bordo della nave della Sea Watch. Nel maggio 2018 partecipa ad una missione di Open Arms salendo a bordo della nave Astral.

Mediterranea Saving Humans è una piattaforma nata da un comitato promotore composto da diverse realtà – tra cui Arci, Ya Basta Bologna, Sea-Watch, il magazine I diavoli, l’impresa sociale Moltivolti di Palermo e altre che vanno accorpandosi – allo scopo di ricostruire uno spazio aperto e solidale a partire dal Mediterraneo centrale dopo che molte Ong, a seguito di una politica che le ha ostacolate e criminalizzate, sono state costrette ad abbandonarlo. Mediterranea è impegnata nella costruzione di una rete di accoglienza e supporto territoriale ma soprattutto, attraverso l’azione della Mare Ionio, testimonia e denuncia ciò che accade nel Mediterraneo, soccorrendo, se necessario, chiunque rischi la vita in mare, secondo quanto previsto dalla normativa costituzionale e internazionale.

* accessibilità – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata Sempione – linee 90, 69, 60, 337, 86
* info: [email protected]

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Grande come una città
Grande come una cittàhttps://grandecomeunacitta.org
Grande come una città è un movimento politico-culturale, nato a Roma, nel Terzo municipio, per promuovere l’incontro fra le persone, creare luoghi e momenti di confronto, nella condivisione di valori come inclusione, nonviolenza, antifascismo, e nel rispetto di tutte le opinioni, etnie, religioni e orientamenti sessuali.

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