Le foibe, e l’uso pubblico della storia

Amare la storia, ciclo di incontri a cura del gruppo Storia di Grande come una città, presenta

Le foibe, e l’uso pubblico della storia

Diretta Streaming con Eric Gobetti e Tomaso Montanari

in presenza Marino Micich

introducono Giovanni Carletti e Bruna Soravia

Le foibe sono un tema storico che ha raccolto un’attenzione sempre crescente negli ultimi anni, ma soprattutto un tema politico incandescente. Separare la ricerca storica dalla strumentalizzazione politica è il compito di chi cerca di chiarire nel dibattito pubblico quale può essere un uso pubblico della storia che nutra una dialettica politica di qualità. Eric Gobetti cerca di fare storia sulla storia: ricostruisce la campagna politico-culturale ricca di miti e di stereotipi che ha circondato la discussione sulle foibe, arrivando a mostruosità culturali come quelle per cui si sono paragonate alla “nostra Shoah”. In gioco ci sono interessi politici consolidati, ma anche le ragioni profonde della memoria pubblica e la funzione della ricerca storica.

Eric Gobetti (Torino 1973) è uno storico studioso di fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza e storia della Jugoslavia nel Novecento.
Ha scritto per quotidiani e riviste ed è stato relatore in numerosi convegni nazionali ed internazionali. Ha collaborato con Rai Storia e prodotto due documentari Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro (2015) e Sarajevo Rewind 2014>1914 (2016).
E allora le foibe? è il suo ultimo libro pubblicato da Laterza nel 2021

Tomaso Montanari (1971, Firenze) è critico dell’arte, studioso di età barocca e della storia del patrimonio culturale. Si è formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha insegnato per lungo tempo all’Università degli Studi di Napoli Federico II e oggi è professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università per Stranieri di Siena. Scrive sul Fatto Quotidiano, per il quale ogni lunedì tiene la rubrica Le pietre e il popolo, e su il Venerdì di Repubblica, con la rubrica Ora d’arte. Ha ideato e condotto per Rai 5 due serie televisive, dedicate a Bernini e a Caravaggio, e la serie Favole, forme figure per Loft, la tv del Fatto Quotidiano. Tra le sue pubblicazioni, A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011), La madre dei Caravaggio è sempre incinta (Skira 2012), Le pietre e il popolo (minimum fax 2013), Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà (minimum fax 2014), Privati del patrimonio (Einaudi 2015), La libertà di Bernini (Einaudi 2016), Contro le mostre (Einaudi 2017), con Vincenzo Trione, e Costituzione italiana. Articolo 9 (Carocci 2018). È presidente dell’associazione di cultura politica Libertà e Giustizia e nel 2017 ha dedicato un piccolo libro all’impegno civile degli intellettuali, Cassandra muta (Edizioni Gruppo Abele, 2017).

Marino Micich (Roma, 1960) Figlio di esuli della Dalmazia, è direttore del Museo Archivio Storico di Fiume con sede a Roma, nato grazie alle donazioni degli esuli e mantenuto in vita dalle stesse. È co-autore del libro La rivoluzione mancata. Terrore e cospirazione del Partito Comunista in Italia, dalle stragi del 1945 all’abiura di Tito del 1948. E autore del libro I giuliano dalmati a Roma e nel Lazio 1945-2004. L’esodo tra cronaca e storia, Fiume nella seconda guerra mondiale dal 1943 al primo dopoguerra 1946, La Società di studi fiumani dell’esilio al ritorno. Un caso di ritorno culturale.

martedì 12 Ottobre 2021
dalle 18:00 alle 20:00

Liceo Scientifico Statale Nomentano
via della Bufalotta 229, 00139 Roma

Non occorre prenotarsi, ingresso libero fino ad esaurimento posti con obbligo di Green Pass

* info: [email protected]
* web: grandecomeunacitta.org
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* accessibilità – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata Fucini/Bufalotta – 86, 341

Grande come una città
Grande come una cittàhttps://grandecomeunacitta.org
Grande come una città è un movimento politico-culturale, nato a Roma, nel Terzo municipio, per promuovere l’incontro fra le persone, creare luoghi e momenti di confronto, nella condivisione di valori come inclusione, nonviolenza, antifascismo, e nel rispetto di tutte le opinioni, etnie, religioni e orientamenti sessuali.

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