dalle 10:30 alle 12:30
Salagnini
Viale Adriatico, 136, Roma
In un mondo in cui il concetto di cultura è spesso gestito quale arma o scusa, nei dibattiti politici in Europa e altrove, è opportuno riflettere sul rapporto tra tale concetto e le radici ideologiche del nazionalismo. Michael Herzfeld, antropologo e studioso del Mediterraneo europeo e del Sud Est asiatico, presenterà diversi aspetti del suo modello di “intimità culturale”, concetto che ci consente di liberarci dei vari modelli “ufficiali” e aver accesso a zone sociali in cui le persone si riconoscono per quelle pratiche quotidiane che spesso smentiscono le norme prestabilite, modelli che in realtà costituiscono lo spazio vissuto nel quale vengono sperimentate le dimensioni nascoste dell’identità collettiva e le possibilità di eventuali cambiamenti inaspettati di atteggiamento e di comportamento. Herzfeld esaminerà, in particolare, gli usi e abusi degli stereotipi nei rapporti culturali e sociali in un mondo sempre meno monoculturale, per poi proporre un nuovo approccio all’intolleranza e al razzismo.
Michael Herzfeld (Londra, 1947) è professore di Scienze sociali al Dipartimento di antropologia dell’Università di Harvard, dove insegna dal 1991, ed è direttore del Programma di studi Tailandesi dell’Asia Center di Harvard. È anche professore onorario nella Facoltà di Lettere dell’Università di Melbourne; visiting professor di Studi Critici sul Patrimonio all’Università di Leiden, Chang Jiang Scholar all’Università di Studi Internazionali di Shanghai. Dopo la laurea presso l’Università di Oxford e un dottorato in Lettere all’Università di Birmingham (1989), ha conseguito il dottorato ad honorem all’Università Libera di Bruxelles (2005), all’Università di Macedonia, Thessaloniki (2011), e all’Università di Creta (2013), ed è stato nominato Professore Onorario all’Università Shandong (Repubblica Popolare Cinese) per il periodo 2013-2018 e Southwestern University of Nationalities (Chengdu, RPC) per il periodo 2014-2017. Nell’autunno del 2013 ha tenuto una Visiting Fellowship al King’s College di Cambridge e ha lavorato come visiting William Wyse Professor presso l’Università di Cambridge. Ex presidente della Modern Greek Studies Association e della Society for the Anthropology of Europe, è affiliato ai programmi di antropologia all’Università Thammasat di Bangkok e alla “Sapienza” Università di Roma, e ha ricoperto vari incarichi in visita presso le università di Manchester, Paris-X (Nanterre), Ecole des Hautes Etudes (Parigi), Melbourne, Padova, Cagliari, Messina e Malta. Membro dei gruppi editoriali di American Ethnologist, Ethnologie Française e International Journal of Heritage Studies e di numerose altre riviste, ha lavorato come caporedattore di American Ethnologist (1994-1998) ed è attualmente Editor-at-Large di Anthropological Quarterly.
Nelle sue ricerche in Grecia, Italia e Tailandia ha recentemente affrontato l’impatto sociale e politico della conservazione storica e della gentrificazione, le dinamiche del nazionalismo e della burocrazia e l’etnografia della conoscenza tra artigiani e intellettuali.
È autore di undici libri, tra i più recenti Siege of the Spirits: Community and Polity in Bangkok (The University of Chicago Press, 2016), e due film – Monti Moments: Men’s Memories in the Heart of Rome (2007) e Roman Restaurant Rhythms, (2011) –, oltre a numerosi articoli e recensioni. In italiano ha pubblicato Intimità culturale. Antropologia e nazionalismo (L’Ancora del Mediterraneo, 2000); Antropologia. Pratica della teoria nella cultura e nella società (a cura di L. Piasere, Seid Editori, 2006).
[https://cmes.fas.harvard.edu/people/michael-herzfeld]
La scuola di politica nasce nell’ambito delle iniziative di Grande come una città, un gruppo di persone nato nel Terzo Municipio, con l’idea di promuovere iniziative, incontri ed eventi nell’ambito di una chiamata alle arti permanente rivolta a tutti i cittadini.
Pensiamo che la cultura sia uno strumento di educazione al confronto e all’immaginazione della società, nelle mani di una moltitudine di persone che si mette in rete riappropriandosi degli spazi pubblici e privati, trasformando giardini, parchi, cortili, piazze, circhi, librerie, cinema, scuole, biblioteche in piccole agorà, snodi di un tessuto comunitario, luoghi in cui desideri, riflessioni e punti di vista trovano espressione e ascolto.
La scuola di politica popolare “Il Terzo Incomodo” è una scuola a iscrizione gratuita, aperta a tutte e tutti, uomini e donne, ragazze e ragazzi, donne e uomini di pace, costruttori e costruttrici di ponti, che hanno voglia di mettere insieme dubbi, riflessioni ed esperienze, di unirsi per dar vita a pensieri e a pratiche comuni, e che credono possibile lavorare insieme per trasformare il mondo.
Il Terzo Incomodo è quello che ti sorprende, l’ospite inatteso, la variazione sul programma definito, è il granello di polvere che inceppa l’ingranaggio e ne modifica il movimento e la direzione, è il seme che coltiva spazi abbandonati o ancora tutti da immaginare…
L’idea della scuola è di offrire strumenti per comprendere la complessità del nostro tempo, analizzandone i temi e le teorie critiche più rilevanti, attraverso un percorso di rialfabetizzazione democratica. Si discuterà, tra i vari temi, di modelli economici e politici, democrazia e post-democrazia, beni comuni, razzismi e femminismi, identità e migrazioni, partecipazione e beni comuni, mediattivismo e comunicazione.
La scuola è articolata in incontri seminariali tematici e laboratori pratici, che avranno luogo da gennaio a luglio 2019.
* accessibilità – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata Adriatico/Lampedusa – linee 86, 90, 336, 337
* info: [email protected]
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Lezioni precedenti
18/01/2019 – I lezione – Ida Dominijanni – Democrazia al limite
08/02/2019 – II lezione – Mario Tronti – Non possiamo vivere senza la politica
22/02/2019 – III lezione – Mario Pianta – I quarant’anni ingloriosi. Ascesa e caduta del neoliberalismo
26/02/2019 – IV lezione – Justin E. H. Smith – Classificare le persone nell’epoca dei social media
02/03/2019 – I laboratorio – Valerio Gatto Bonanni – Comunicazione-guerrilla
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