Zone rosse e fioriere. L’ossessione per sicurezza e decoro

Wolf Bukowski, Donatella Di Cesare

Zone rosse e fioriere. L’ossessione per sicurezza e decoro
Introduce Christian Raimo
29 maggio 2019
dalle 18:00 alle 20:00
238 Hangar delle Arti
via Monte Berico, 5 Roma

Il mendicante che chiede l’elemosina, il lavavetri ai semafori, il venditore ambulante, chi rovista nei cassonetti. Le scritte sui muri, le fioriere rovesciate, le finestre rotte. La guerra ai poveri si combatte strada per strada e prende di mira migranti, movimenti di protesta e ogni forma di marginalità sociale. Dalla metà degli anni ‘80 il termine ‘sicurezza’, che fino a quel momento era stato sinonimo di protezione sociale e di welfare, è passato a indicare la protezione fisica del cittadino dalla presunta minaccia della criminalità di strada. Prima negli Stati Uniti di Reagan e poi nell’Europa delle social-liberismo degli anni ‘90, questa definizione di sicurezza è stata usata come una leva per escludere i poveri e i diseredati dallo spazio urbano che si vuole mettere a profitto, gentrificare. Il ‘decoro’, il ‘bello’ perfino, è stata la giustificazione, ma come scrive l’autore, «sotto la maschera del decoro si nasconde il ghigno della messa a reddito».

In Italia le armi delle politiche securitarie sono sempre più affilate dopo la direttiva antidegrado varata dal ministro dell’interno Matteo Salvini il 17 aprile. Non bastasse il decreto sicurezza che ha introdotto il Daspo urbano introdotto da Minniti, questa nuova direttiva dà ora ai prefetti la possibilità di scavalcare i sindaci e disporre misure di allontanamento di persone o sgombero nei centri urbani (gentrificati) o in zone di interesse turistico o commerciale.

Partendo dal suo testo, La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro (Edizioni Alegre, 2019), si analizzeranno alcuni casi di studio per dare conto del corto circuito di questa ideologia del decoro, mostrando come sia una ruota dell’ingranaggio ideologico di una destra che usa la paura e le emozioni forti per giustificare politiche securitarie e di esclusione nelle metropoli, svelando l’«abisso in cui, nel nome del decoro e di una versione pervertita della sicurezza, ci sono fioriere che contano come, e forse più, delle vite umane».

Wolf Bukowski scrive sul blog Giap dei Wu Ming, collabora con Internazionale ed è autore, per Alegre, di La danza delle mozzarelle (2015), La santa crociata del porco (2017), La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro (2019).

Donatella Di Cesare è una filosofa, saggista, editorialista ed accademica italiana. Autrice di numerosi saggi e articoli, ha studiato il tema del linguaggio e quello del comprendere. Attraverso la riflessione ermeneutica sull’altro, che è varco di ogni esistenza finita, il suo interesse si è diretto alla filosofia ebraica, nel cui contesto ha offerto contributi anche di stampo teologico-politico. Ha affrontato filosoficamente il tema della Shoah indicando nella disumanizzazione dell’universo concentrazionario un nuovo indispensabile punto di avvio per la filosofia. Negli ultimi anni, guardando agli effetti della globalizzazione, si è soffermata sulla condizione umana dell’esilio, sulla figura dello straniero residente, sulla cittadinanza aperta, sull’oltrepassamento dello stato-nazione, e sulla questione etica e politica della giustizia.

La scuola di politica nasce nell’ambito delle iniziative di Grande come una città, un gruppo di persone nato nel Terzo municipio, con l’idea di promuovere iniziative, incontri ed eventi nell’ambito di una chiamata alle arti permanente rivolta a tutti i cittadini.
Pensiamo che la cultura sia uno strumento di educazione al confronto e all’immaginazione della società, nelle mani di una moltitudine di persone che si mette in rete riappropriandosi degli spazi pubblici e privati, trasformando giardini, parchi, cortili, piazze, circhi, librerie, cinema, scuole, biblioteche in piccole agorà, snodi di un tessuto comunitario, luoghi in cui desideri, riflessioni e punti di vista trovano espressione e ascolto.
La scuola di politica popolare “Il Terzo Incomodo” è una scuola a iscrizione gratuita, aperta a tutte e tutti, uomini e donne, ragazze e ragazzi, donne e uomini di pace, costruttori e costruttrici di ponti, che hanno voglia di mettere insieme dubbi, riflessioni ed esperienze, di unirsi per dar vita a pensieri e a pratiche comuni, e che credono possibile lavorare insieme per trasformare il mondo.
Il Terzo Incomodo è quello che ti sorprende, l’ospite inatteso, la variazione sul programma definito, è il granello di polvere che inceppa l’ingranaggio e ne modifica il movimento e la direzione, è il seme che coltiva spazi abbandonati o ancora tutti da immaginare…
L’idea della scuola è di offrire strumenti per comprendere la complessità del nostro tempo, analizzandone i temi e le teorie critiche più rilevanti, attraverso un percorso di rialfabetizzazione democratica. Si discuterà, tra i vari temi, di modelli economici e politici, democrazia e post-democrazia, beni comuni, razzismi e femminismi, identità e migrazioni, partecipazione e beni comuni, mediattivismo e comunicazione.
La scuola è articolata in incontri seminariali tematici e laboratori pratici, che avranno luogo da gennaio a luglio 2019.

* info: [email protected]
* accessibilità

– non sono presenti barriere architettoniche per l’ingresso
– sono presenti servizi igienici per disabili (wc chimico)
– non è presente un parcheggio per disabili
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata Adriatico/Lampedusa – linee 86, 90, 336, 337

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Lezioni precedenti

22/02/2019 – III lezione – Mario Pianta – I quarant’anni ingloriosi. Ascesa e caduta della globalizzazione neoliberista
26/02/2019 – IV lezione – Justin E. H. Smith – Classificare le persone nell’epoca dei social media
02/03/2019 – I laboratorio – Valerio Gatto Bonanni – Comunicazione-guerrilla
09/03/2019 – V lezione – Michael Herzfeld – L’ossessione identitaria. Ambiguità e razzismi
22/03/2019 – VI lezione – Francesca Re David e Roberto Ciccarelli – Lavoro e umanità
01/04/2019 – VII lezione – Iyad El-Baghdadi, Catherine Cornet e Giuliano Battiston – Il triangolo vizioso. Tiranni, terroristi e l’Occidente
06/04/2019 – II laboratorio – Valerio Gatto Bonanni e Emanuele Profumi – Partecipazione diretta e facilitazione
12/04/2019 VIII lezione – Guido Liguori – Egemonia e subalternità in Gramsci oggi
29/04/2019 – I assemblea – Grande come una città incontra Barca e il Forum Disuguaglianze Diversità – Assemblea aperta sulle 15 proposte per la giustizia sociale
11/05/2019 – IX lezione – Caterina Botti e Federica Giardini – Femminismi oggi: le teorie e le pratiche.
14/05/2019 – X lezione – Peter Frase e Christian Raimo – Quattro modelli di futuro. C’è vita dopo il capitalismo
17/05/2019 – XI lezione – Laura Pennacchi e Alberto Castagnola – Verso un’economia solidale. Quali alternative al neoliberismo

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Grande come una città
Grande come una cittàhttps://grandecomeunacitta.org
Grande come una città è un movimento politico-culturale, nato a Roma, nel Terzo municipio, per promuovere l’incontro fra le persone, creare luoghi e momenti di confronto, nella condivisione di valori come inclusione, nonviolenza, antifascismo, e nel rispetto di tutte le opinioni, etnie, religioni e orientamenti sessuali.

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