Anche al Tufello la festa che si celebra in tutto il mondo. “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza
Nell’agosto del 1891 il secondo congresso della Seconda Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. Da allora in poi il Primo Maggio sarebbe stato la “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà“.
Nell’agosto del 1891 il secondo congresso della Seconda Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. Da allora in poi il Primo Maggio sarebbe stato la “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà“.
Ogni anno che passa aumentano le ragioni per riattualizzare l’importanza della “festa” del Primo Maggio, festa che nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici .
Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il Primo maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del Primo maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. È diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma
La storia del Primo Maggio nel nostro quartiere nasce proprio dall’esigenza di condividere il significato e la ricorrenza nel territorio dove viviamo tutti i giorni, un territorio “grande come una città”.
La prima edizione fu quella del 2009 grazie alla visione di un compagno del Centro di Cultura Popolare del Tufello, Maurizio detto BAD, che credeva fortemente alla collaborazione di tutte le realtà, sociali, partitiche, associative e di singoli elementi.
Decise che era arrivato il momento di mettere tutti intorno ad un tavolo per collaborare tutti insieme alle attività necessarie alla vita del nostro quartiere a cominciare proprio dalla festa del parchetto del Tufello.
Negli anni l’appuntamento è diventato sempre più importante, la partecipazione delle persone del quartiere ci ha spronato a fare sempre meglio, tanto da arrivare all’undicesima edizione.
Parlare della festa ha un senso non solo per conservarne la memoria storica ma per sottolinearne il contenuto, il significato che essa rappresenta in termini di coscienza di classe e di lotta degli sfruttati dove, in tema di orario di lavoro, diritti, salari, emancipazione, cambiamento della società liberista imperante.
C’è molto da fare, non solo per riconquistare diritti e dignità rubati, ma per gettare sullo scenario dello scontro di classe in atto, gestito attualmente solo dal padronato, la forza e l’utopia delle masse lavoratrici.
Buon Primo Maggio, ci vediamo al parchetto.
A seguire una carrellata storica dei manifesti della festa