Terzo in genere
Terzo in genere
Da ormai due anni lo tsunami coronavirus ha occupato e stravolto le nostre vite, così potente da farci mettere in secondo piano problemi e battaglie. Già dai primi bilanci, però, appare evidente che la pandemia ha acuito differenze e discriminazioni, le ha rese più dolorose e ha creato molti più vinti che vincitori. Il 98% dei nuovi disoccupati sono donne, una cifra che ha lasciato senza fiato anche chi, come noi femministe, da anni combatte le discriminazioni di genere. I grandi eventi della storia sono lenti di ingrandimento, fari potenti puntate sulle differenze. Non basta la consapevolezza che la società patriarcale sia costruita sul privilegio di un genere e l’oppressione di un altro, è necessario capire i meccanismi che portano a simili cifre di disoccupazione. Perché il lavoro delle donne è sacrificabile? Quanto incide nei casi di rinuncia volontaria il fatto che la differenza salariale fra uomini e donne sia ancora estremamente marcata? O il problema è nella precarietà maggiore del lavoro femminile? Oppure nel fatto che la legge non preveda permessi di paternità simmetrici a quelli per maternità? E le donne, infine, come percepiscono il proprio lavoro? Come conciliano il rapporto fra pubblico e privato? Le attività di cura trovano sufficiente supporto nella società? Chi le svolge all’interno della famiglia?
Noi pensiamo che la risposta a queste domande, e le idee che potrebbero nascere dal confronto di vite ed esperienze diverse siano il primo passo per risalire la china della discriminazione. Una società che crede di poter fare a meno della metà dei propri componenti, di poter prescindere dal patrimonio di cultura, di idee, di esperienze delle donne è azzoppata, cresce poco, cresce male e nella direzione sbagliata. Le donne, costrette per secoli ad essere le grandi giocoliere dei tempi della vita, caparbie e coraggiose, possono essere qualsiasi cosa, basta toglier loro di dosso i macigni. E hanno molto da insegnare, come spesso accade a chi ha lottato per esistere. Perciò vorremmo aprire un percorso di presa di coscienza e di lotta per cambiare la condizione delle donne, e farlo nel nostro territorio, che è il teatro materiale delle nostre vite. Cominceremo con un incontro, in presenza e in assoluta sicurezza, che si svolgerà all’aperto ecc…
Chi siamo?
Terzo in Genere è un collettivo nato sull’onda dell’attivismo organizzatosi nel nostro territorio, il Terzo Municipio, nel movimento Grande Come una Città. Il nostro gruppo nasce dalla volontà di occuparsi della specificità dei temi femministi e di genere, dalla constatazione del carattere patriarcale della società, che si concretizza nella discriminazione delle donne e di chiunque non si riconosca negli stereotipi di genere, e dalla volontà di operare a livello materiale, culturale, educativo e politico per il loro superamento. Perciò ci sentiamo parte integrante del movimento femminista più generale, e lavoriamo in stretto rapporto con i centri antiviolenza del territorio. Siamo entrate a far parte della Consulta delle donne e lavoriamo in autonomia ma in rapporto dialettico con le istituzioni.