Il mestiere dell’attrice: la bellezza di essere qualcun altro

Isabella Ragonese

Il mestiere dell’attrice: la bellezza di essere qualcun altro
25 Gennaio 2019
dalle 18:00 alle 20:00
Istituto Pacinotti-Archimede
Via Vaglia, 6-10 Roma

Grande come una città incontra Isabella Ragonese che, alla presenza del critico cinematografico Mario Sesti, racconterà il suo modo di concepire e vivere il mestiere di attrice, tra palcoscenico, grande schermo e televisione. «Il cinema l’ho amato facendolo, e credo che mi abbia reso una persona migliore perché mi ha insegnato a essere solo un pezzo dell’ingranaggio, mi ha dato una certa arrendevolezza e mi ha fatto allentare la presa sul controllo. L’attore di teatro sta sul palco e si sente onnipotente, quello di cinema sa che il suo contributo al risultato finale è solo un pezzo di molti altri. Sa che in fase di montaggio il regista potrà cambiare tutto di nuovo». Figura poliedrica, interprete sensibile, regista e drammaturga, dal 2016 è la moglie, prematuramente scomparsa, del commissario Rocco Schiavone nella fortunata serie televisiva, tratta dai romanzi di Antonio Manzini.

*La frase di Isabella Ragonese è tratta da un’intervista rilasciata a Silvia Nucini per Vanity Fair, 9 dicembre 2017.

Isabella Ragonese (Palermo, 1981), dalla formazione teatrale con Emma Dante, Danio Manfredini, Mimmo Cuticchio e Carlo Cecchi, si dedica al teatrodanza. Dopo l’esordio cinematografico con Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese, nel 2008 con Tutta la vita davanti di Paolo Virzì vince il Premio Biraghi del SNCCI. Nel 2010 è la volta del Nastro d’argento quale migliore attrice non protagonista con Due vite per caso di Alessandro Aronadio e La nostra vita di Daniele Luchetti, per il quale ottiene anche una nomination al David di Donatello. Nel 2017 ha ricevuto il Globo d’oro quale migliore attrice per Il Padre d’Italia di Fabio Mollo. Tra le tante interpretazioni, da ricordare Il giovane favoloso (2014) di Mario Martone, Dobbiamo parlare (2015) di Sergio Rubini, Sole cuore amore (2016) di Daniele Vicari, Questione di Karma (2017) di Edoardo Falcone.

In teatro cura la regia de Le città invisibili (2001), scrive e dirige Che male vi fo (2004) e Bestino (2004). Tra le sue ultime interpretazioni sul palcoscenico, Lady Gray (2011), Dobbiamo parlare (2015/2016) di Sergio Rubini, pièce teatrale tratta dall’omonimo film, e Louise e Renée (2017) per la regia di Sonia Bergamasco.


* accessibilità – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it
* fermata Cavriglia/Valmarana o Civitella Paganico – linee: 88, 92

* info: [email protected]
Organizzatore: Grande come una città – eventi

Grande come una città
Grande come una cittàhttps://grandecomeunacitta.org
Grande come una città è un movimento politico-culturale, nato a Roma, nel Terzo municipio, per promuovere l’incontro fra le persone, creare luoghi e momenti di confronto, nella condivisione di valori come inclusione, nonviolenza, antifascismo, e nel rispetto di tutte le opinioni, etnie, religioni e orientamenti sessuali.

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