Miguel Gotor
Giuliano Turone racconta l’Italia occulta
Liceo Scientifico “Nomentano”
via della Bufalotta, 229 Roma
Amare la storia, format del gruppo Storia di Grande come una città, presenta Italia occulta. Dal delitto Moro alla strage di Bologna. Il triennio maledetto che sconvolse la Repubblica (1978-1980), ultimo libro inchiesta di Giuliano Turone che racconta quella terribile stagione. Introduce l’incontro Luca Tarantelli, alla presenza dell’autore e di Miguel Gotor.
Una storia nera. Una storia purtroppo vera questa di Giuliano Turone, Italia occulta, dove tutto è minuziosamente documentato da atti di giustizia, sentenze, ordinanze, confessioni, interrogatori, testimonianze, perizie balistiche, verbali magari a suo tempo sottovalutati o non compresi, qui invece analizzati con la furia certosina dello scrittore che spesso, come magistrato, è stato al centro di quel che racconta. Non è un’autobiografia. Se non si conoscono i fatti, ci si può render conto della presenza e della funzione dell’autore solo da una minuscola nota a piè pagina, l’opposto dell’esibizione. Protagonista delle vicende narrate è un paese malato, spesso moribondo, una palude non prosciugata dove negli anni settanta e ottanta del Novecento, dall’indomani di piazza Fontana all’uccisione di Moro, fino al massacro della stazione di Bologna, è accaduta l’ira di dio, stragi, assassinii, complotti, tentati colpi di Stato.
Giuliano Turone, giudice emerito della Corte di cassazione e già docente di Tecniche dell’investigazione all’Università Cattolica di Milano, è stato il giudice istruttore che, prima di occuparsi delle inchieste su Michele Sindona e sulla Loggia P2, ha indagato sulla presenza di Cosa nostra a Milano negli anni settanta arrivando all’incriminazione del capomafia di allora, Luciano Liggio. Negli anni novanta ha fatto parte del primo staff di magistrati della Procura nazionale antimafia. Ha collaborato con il Consiglio d’Europa, per la redazione della convenzione di Strasburgo del 1990 sul riciclaggio, e con le Nazioni Unite, svolgendo attività di pubblico ministero presso il Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia e contribuendo alla redazione dell’Oxford University Press Commentary sullo statuto della Corte penale internazionale (2002).
Tra le sue pubblicazioni, Il caffè di Sindona, con Gianni Simoni, (Garzanti 2009), Il caso Battisti (Garzanti 2013), Il delitto di associazione mafiosa (Giuffrè, 2015), Il boss. Luciano Liggio: da Corleone a Milano, una storia di mafia e complicità (Castelvecchi 2018), con Antonella Beccaria, e nel 2019 per Chiarelettere con la prefazione di Italia occulta. Dal delitto Moro alla strage di Bologna. Il triennio maledetto che sconvolse la Repubblica (1978-1980), con la prefazione di Corrado Stajano.
Miguel Gotor (Roma, 1971) insegna Storia moderna all’Università di Torino. È stato borsista della Fondazione Michele Pellegrino e della Fondazione Luigi Firpo e fellow presso Villa I Tatti. The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies. Si occupa di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e ha pubblicato, tra l’altro, I beati del papa. Inquisizione, santità e obbedienza in età moderna (2002), Chiesa e santità nell’Italia moderna (2004). Per Einaudi ha curato il volume Lettere dalla prigionia di Aldo Moro, con cui ha vinto il premio Viareggio per la saggistica nel 2008. Per Einaudi ha inoltre pubblicato Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (Passaggi, 2011).
[https://www.einaudi.it/autori/miguel-gotor/]