Progetti Caffè, Cornetto e Poesia e I Cospiratori Poetici; reading di poesia nei bar di quartiere

“E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre e ovunque il bene” (William Shakespeare)

Il progetto “Caffè, Cornetto e Poesia” è stata l’irruzione della poesia nella quotidianità in uno dei luoghi simbolo di convivialità e leggerezza più frequentati.

Si va al bar per iniziare la giornata consumando la colazione mattutina, in un tempo “allargato” che fluttua con baldanza dalle primissime ore del giorno fino a quando le lancette sono prossime “alla mezza”; si varca la soglia dello spazio/tempo riservato alla sosta dalle sudate carte per la pausa pranzo ma anche per la pausa caffè … tè … pasticcini, per chi se lo può permettere, nel pomeriggio e … oltre; infine il tanto agognato momento dell’aperitivo, dell’apericena, del pre-cena … del dopo-cena per godersi il proprio spritz con stuzzichini e in compagnia.

Il bar è il luogo della stasi produttiva che, sempre più, diventa il prolungamento di quell’attività lavorativa dalla quale si fugge ma dove, tuttavia, ogni attività si fa più leggera … finanche poetica!

Il 21 marzo 2019, giornata mondiale della poesia, nel III Municipio dilaga il progetto “Caffè Cornetto e Poesia” che consente di trovare, in un angolo del bar di quartiere che ha l’ardire di aderire all’iniziativa, un piccolo dispenser di poesie dove l’avventore, può estrarre versi a caso, léggerli, riléggerli, farseli léggere da chi – sfuggendo ai propri affanni quotidiani – mette a disposizione, per qualche ora, la propria voce e l’eco che le parole lette generano nella cassa di risonanza della propria anima, per ri-trasformare la parola letta in suono che punge le orecchie dell’ascoltatore, mentre sorseggia un mojito!

Ed ecco che le parole si fanno immagini che narrano di ciò che non siamo, di ciò che non vogliamo, di sardane infernali, di amore che si nutre di amore, di mercati di fiori, di miopia che si fa poesia ma anche di siepi che il guardo escludono; non c’è argomento dal più sacro al più profano che non abbia trovato dimora in forma poetica e non c’è aspetto della realtà che non contenga in sé il mistero poetico!

E una giornata non basta!

La giornata dell’equinozio di primavera si reitera a maggio; nasce il gruppo de I cospiratori poetici nei bar che organizza incursioni notturne per scrivere versi sulle orizzontali lavagne d’asfalto davanti a metropolitane rotate; progetta incursioni lì dove di poesia c’è più urgenza: nei centri commerciali, nei templi reificati dove tutto si fa merce, per creare un angolo – come quello dei bar di quartiere – che ci venga a sussurrare che esistono davvero “lingue negli alberi, libri nei ruscelli” e che un altro sguardo è possibile, anzi necessario, per contaminare ed illuminare di poetica bellezza anche tutto il resto.

18 agosto 2019; Silvana Pantalone; GCC-gruppo Arti Performative

Foto di: Adriana Persia

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Grande come una città è un movimento politico-culturale, nato a Roma, nel Terzo municipio, per promuovere l’incontro fra le persone, creare luoghi e momenti di confronto, nella condivisione di valori come inclusione, nonviolenza, antifascismo, e nel rispetto di tutte le opinioni, etnie, religioni e orientamenti sessuali.

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