Gli RPG. Quante ore passate sugli RPG, col volto sbiancato da uno schermo. Combattimento-esperienza. Combattimento-esperienza. Level up dopo level up. Grind perpetuo. Il tempo utilizzato – il lavoro impiegato – è un investimento in termini di crescita del personaggio. Non si tratta di incedere a testa bassa in avanti e giungere al punto di arrivo che si è uguali a prima, magari solo con oggetti di maggior valore. Si tratta di coltivare. Piantare i semi dell’impegno e in seguito goderne i frutti con soddisfazione. Il party si allarga, arricchito da personaggi con specialità diverse. L’obiettivo: affrontare la realtà con ogni mezzo possibile e abbattere il vetusto boss, immobile e immutabile, con la forza del cambiamento e della personalizzazione. Qualsiasi cosa il boss rappresenti, in questa sconclusionata metafora.
Non so se sono stati gli RPG a plasmarmi così o se semplicemente ho trovato in essi un’affinità congenita col mio carattere. Sta di fatto che lavorando come traduttore e revisore per gli altri ho sempre sentito una mancanza di progettualità e crescita personali e una necessità di coltivare qualcosa di mio. E l’interesse per l’editoria e le varie competenze tangenziali acquisite nella vita mi hanno indicato un percorso: creare una casa editrice che avesse una personalità, che col tempo potesse crescere – punto esperienza dopo punto esperienza, livello dopo livello, libro dopo libro – acquisendo sempre più vita propria.
Un dettaglio da Atlante delle ceneri di Blake Butler, Pidgin Edizioni
Da queste necessità e speranze è nata Pidgin Edizioni – persona pansessuata, diretta, spudorata, eccentrica – un progetto editoriale con cui pubblicare libri viscerali o sperimentali, con una particolare predilezione per l’underground, lo strano e il grottesco. E con una passione per il cambiamento, il mescolamento, per i linguaggi e gli stili che si fondono e che danno vita a bestie nuove. La coerenza del carattere è anche ribadita dallo stile grafico che abbiamo adottato, sia per i prodotti stampati che per quelli online: illustrazioni minimali, dirette, ma di impatto.
Scandagliamo l’estero in cerca di opere che facciano al caso nostro, in particolar modo pescando dal mercato americano – vasto, variegato e che personalmente conosco di più. Ma nel frattempo valutiamo anche proposte italiane, in cerca di opere che si sposino al meglio col progetto.
Tutti i nostri libri incarnano, in un modo o nell’altro, le caratteristiche sopra citate: la visceralità e l’underground di Problems: stupefacenti complicazioni, Mira corpora e Il reattivo; il grottesco e il magico di Il convalescente; il surrealismo di Atlante delle ceneri; l’originalità stilistica di Billy Argo: il ragazzo detective fallisce e Quaderni sull’acqua. E poi Big Ray di Michael Kimball, in uscita il 16 settembre, romanzo familiare molto forte e strutturato con uno stile molto personale.
Ma il nostro lavoro non si limita solo al cartaceo: abbiamo un nostro magazine online, chiamato SPLIT, con cui pubblichiamo racconti e poesie per lo più dall’Italia. SPLIT vuole essere una vetrina per mettere in mostra opere brevi che condividano lo spirito della nostra casa editrice (anche se con dei parametri un po’ meno stretti) e per fornire consigli, dritte e correzioni ai loro autori. L’obiettivo è creare un polo online per il tipo di letteratura che pubblichiamo e coltivare stili diversi che magari siano poco rappresentati in territorio italiano. Quello della coltivazione e valorizzazione dei talenti locali è uno dei nostri obiettivi su cui insisteremo sempre di più col passare del tempo, soprattutto a partire dalle prime pubblicazioni completamente “made in Italy” che arriveranno in futuro.
Restando in tema di magazine, collaboriamo con le riviste letterarie americane New York Tyrant e PANK Magazine, traducendo alcune loro opere.
E non è finita qui: stiamo lavorando su nuovi progetti incentrati su lingua, linguaggi e forme espressive che non vediamo l’ora che vengano alla luce.
L’insistenza sul tema dell’espressione e del linguaggio non deve stupire, specialmente dal momento che il nome stesso della casa editrice è un indizio di questa nostra attenzione particolare. Ed è nelle strade, nei suoi contrasti e nel gergo che gli appartiene (oggetti prediletti di buona parte della nostra selezione) che una lingua si sviluppa ed evolve. Il termine “pidgin” implica mescolanza, novità, cambiamento. Ha radici nella violenza e nell’oppressione, ma rappresenta un mezzo per affrancarsi da esse, per valicare confini e annullare distinzioni. Ed è questa – nel nostro piccolo – l’essenza del nostro lavoro, la ricompensa del nostro gioco.
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Stefano Pirone è un traduttore e revisore freelance dall’inglese e dal giapponese. È il traduttore di serie animate giapponesi come One Punch Man, Le bizzarre avventure di Jojo e Megalo Box. Nel 2017 ha fondato Pidgin Edizioni, di cui è editore, traduttore e illustratore.