dalle 20:30 alle 21:30
Diretta streaming sulle pagine Facebook di Grande come una città e Lab-Tv
In diretta streaming sulle pagine Facebook di Grande come una città e Lab-Tv prosegue il racconto di Roma attraverso le parole di una delle voci più note del teatro di narrazione in Italia, Ascanio Celestini, attore teatrale, regista, scrittore e drammaturgo romano. Per il quinto appuntamento di Me ’mpiccio! Storie e immagini di Roma, Grande come una città presenta Ascanio Celestini in Radio Clandestina clandestina.
Radio clandestina è uno degli spettacoli più fortunati di Ascanio Celestini. Uno spettacolo che ha ormai vent’anni e che ha dato una nuova forma al racconto di Roma, a partire dai racconti della lotta di liberazione, a partire dai racconti dei nonni, dei poveri, dai racconti dei nomi delle strade, dalle storie dei marciapiedi. Da tutti questi racconti viene fuori la Storia della nostra piccola grande epica di libertà e lotta, quella che hanno fatto i partigiani nel 1944 e quella che ci hanno lasciato come compito a noi oggi, a noi che viviamo tempi che spingono a chiudere le porte, a isolarsi e a dimenticare.
Ascanio Celestini (Roma, 1972) è un attore, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo italiano. È considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Tra i suoi spettacoli si ricordano: Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini (1998); la trilogia Baccalà, il racconto dell’acqua, Vita, morte e miracoli e Milleuno, la fine del mondo (1998-2000); Radio clandestina (2000); Fabbrica (2002); Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 (2004); La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico (2005); Live. Appunti per un film sulla lotta di classe (2006); Il razzismo è una brutta storia (2009); Pro patria (2012); Discorsi alla nazione (2013). Nel 2007 ha girato il documentario Parole sante, incentrato sul tema del lavoro precario, e contemporaneamente è uscito con lo stesso titolo il suo primo album di canzoni; è del 2010 il suo primo lungometraggio, La pecora nera, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, racconto sull’esperienza dei manicomi e sull’alienazione dell’odierna società dei consumi, cui ha fatto seguito nel 2015 la pellicola cinematografica Viva la sposa. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano la raccolta di racconti Io cammino in fila indiana (Einaudi, 2011), Pro patria (Einaudi, 2012), Un anarchico in corsia d’emergenza (con M. L. Gargiulo, Laterza, 2015) e Barzellette (Einaudi, 2019).